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  • Lingua Insegnamento:
    ITALIANO 
  • Testi di riferimento:
    Federico Boni, Teorie dei media, il Mulino, Bologna 2007 (qualunque edizione).

    Zygmunt Bauman, Modernità e olocausto, Il Mulino, Bologna 1989 (qualunque edizione). 
  • Obiettivi formativi:
    Obiettivo del corso è legare la riflessione sociologica sui media all’evoluzione degli universi informativi e narrativi della società del rischio, caratterizzata dalla rappresentazione dell’infrazione (e della violenza) come forma di consumo mediale. A tal fine, si analizzerà il sistema dei media (mainstream e non) nel loro potenziale rappresentativo, estetico e narrativo, per poi soffermarsi sui cambiamenti comunicativi della società complessa, con particolare riferimento all’amplificazione informativa dei reati che insorgono in spazi deputati all’esercizio pianificato della reificazione e della violenza.
    Obiettivo specifico è analizzare le trasformazioni in atto negli spazi istituzionali, colte dal cinema e dalla televisione in rapporto alla dialettica tra fede, individualità e ricerca identitaria. Sullo sfondo si staglia la narrazione del rischio come tratto caratterizzante di un mondo in rapido cambiamento, e che non risparmia spazi di socializzazione un tempo ritenuti sicuri. Lo spazio mediale come possibile “frame dell’incertezza”, secondo dinamiche narrative che fanno della serialità un format di successo sul piano della costruzione di orizzonti d’attesa, simbolici e psicologici. 
  • Prerequisiti:
    Nessuno 
  • Metodi didattici:
    Le lezioni frontali si svolgono con l’ausilio dei materiali didattici inseriti in programma e con il supporto di documenti d’approfondimento (cartacei e multimediali). 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:
    Esame orale, valutato in trentesimi, volto a verificare la capacità di esporre con chiarezza e autonomia di giudizio gli argomenti trattati durante il corso. 
  • Sostenibilità:
    Il corso non affronta problematiche legate al tema della sostenibilità. 
  • Altre Informazioni:
    Per informazioni: andrea.lombardinilo@unich.it 

Titolo del corso:

Modernità liquida e rischi mediali: il modello baumaniano di Modernità e olocausto

Il corso si focalizza sulle strategie mediali riguardanti la ricorsività di eventi criminali all’interno di spazi ritenuti in apparenza sicuri, con particolare riguardo alla rappresentazione del rischio nell’ambito delle narrazioni mainstream. Il corso propone una sezione teorica incentrata sulla modernità liquida di Bauman, indagata dalla prospettiva epistemologica sviluppata in Modernità e olocausto, in cui la pratica criminale è inquadrata come prassi deliberata e istituzionalizzata. Di qui la possibilità di legare indagine sociologica e narrazione mainstream, alla luce di istanze documentarie ispirate alla rappresentazione del rischio e all’esercizio collettivo della memoria.

La connotazione mediale del rischio ha subito negli anni mutamenti significativi, legati all’evoluzione del giornalismo, alla pervasività del mainstream e all’avvento della rete. Si tratta di un aspetto messo in evidenza anche dalla communication research, grazie all’introduzione di fortunati concetti del campo degli studi sui mezzi di comunicazione, come quello di “mediapolis” elaborato da Silverstone. Dalla tecnologia all’intrattenimento, passando per l’attualità e l’informazione, la logica e il potere dei media si trasformano in cultura della società, plasmata dal racconto (anche criminale) del rischio che scandisce la realtà quotidiana, anche nel campo politico e istituzionale.
Si tratta di un aspetto evidenziato da Bauman in Modernità e individuo (1989), nel segno di un impegno di ricerca volto a dimostrare la dimensione istituzionalizzata e non estemporanea dello sterminio ebraico. Il volume tenta di superare certe approssimazioni della memoria collettiva e della letteratura scientifica, che non sempre hanno colto il significato più profondo dell'olocausto, riducendolo a un episodio della storia millenaria dell'antisemitismo o considerandolo un sanguinario incidente di percorso, un’atroce e vile ma temporanea deviazione dalla via maestra della civilizzazione.

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