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  • Lingua Insegnamento:

    Italiano ed Inglese 
  • Testi di riferimento:


    Michele Di Francesco, Massimo Marraffa, Alfredo Tomasetta, Filosofia della mente. Corpo, coscienza, pensiero, Carocci, Roma 2021 – estrapolazione di capitoli da stabilire.
    Filippo Santoni De Sio, Per colpa di chi? Mente, responsabilità e diritto, Raffaello Cortina Editore, 2017.
    Mario De Caro, Massimo Marraffa, Mente e morale. Una piccola introduzione, LUISS University Press, 2016 – primi tre capitoli.
    Eventuali materiali integrativi più le slides  mostrate a lezione saranno rese disponibili su Moodle  dopo ogni lezione

     
  • Obiettivi formativi:

    Il corso si articola attraverso la sinergia di due ambiti tematici, principalmente intrecciati nello studio di due concetti: il concetto di mente e quello di responsabilità (sia morale che giuridica). Una parte del corso riguarda l’approfondimento del dibattito scientifico e filosofico sulla natura della mente e del linguaggio a partire dagli anni ’50 del Novecento, con particolare riguardo al confronto fra diverse scuole di pensiero che si sono occupate della natura degli stati intenzionali e che su questi concetti hanno poi proposto interessanti teorie dell’azione. L’altra parte riguarda le interazioni produttive tra questi dibattiti filosofici e scientifici e alcune importanti teorie della responsabilità sia nell’ambito etico che giuridico.  
  • Prerequisiti:

    Nessun prerequisito 
  • Metodi didattici:

    Lezioni frontali con l’ausilio di slides, discussione in classe. 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:

    Esame scritto nelle sessioni d’esame stabilite dal calendario accademico: 28 domande a scelta multipla (1 punto se risposta corretta, 0 punti se risposta sbagliata o mancante); 2 domande aperte (da 0 a 3 punti).
     
  • Sostenibilità:
     
  • Altre Informazioni:

    Per gli studenti non frequentanti:si applicano le stesse modalità di esame illustrate sopra.Lo studente non frequentante porta all’esame lo stesso programma dei frequentanti in quanto i materiali discussi in classe vengono resi disponibili sulla piattaforma Moodle del corso.Per qualunque chiarimento, il docente è contattabile preferibilmente su tvista3@gmail.com,ma anche sull’email istituzionale tiziana.vistarini@unich.it 



Introduzione a concetti basici di filosofia della scienza ( con un particolare focus alla filosofia della mente e del linguaggio): tesi epistemologica, tesi ontologica, fisicalismo e anti-fisicalismo, realismo e anti-realismo, monismo, dualismo, livelli di descrizione e di spiegazione, riduzionismo e anti-riduzionismo, semantica e giochi linguistici, semantica e condizioni di verità, relazione di identità e relazione di sopravvenienza, realizzabilità multipla vs corrispondenza uno a uno, concezioni sostanzialista e anti-sostanzialista della mente, azioni intenzionale, stati intenzionali ( o atteggiamenti proposizionali), identità personale e identità morale.
Breve storia del problema mente-corpo.
Il dualismo delle sostanze e il problema della causazione mentale.
Comportamentismo psicologico.
Dalla la tradizione sostanzialista cartesiana che lega la mente alla coscienza a la tradizione anti-sostanzialista che recupera la tesi classica della mente come facoltà o insieme di capacità.
Dalla coscienza alla capacità: la via linguistica alla capacità, l’antirealismo di Gilbert Ryle, Ludwig Wittgenstein, e dei wittgensteiniani Elisabeth Anscombe and Anthony Kenny.
Dalla coscienza alla capacità: la via fisicalista anti-riduzionista alla capacità, Chomsky e l’innatismo rappresentazionale in linguistica, il realismo intenzionale classico, il realismo intenzionale scientifico di Fodor.
Dalla coscienza alla capacità: la via fisicalista riduzionista alla capacità, la teoria dell’identità mente-cervello.
Carattere e merito: teorie della responsabilità basate sulla nozione di carattere, versante non causalista e la teoria dell’azione di Anscombe, versante causalista.
Coscienza e volontà: teorie della responsabilità basate sulla nozione di scelta cosciente.
Alcuni casi limite: la responsabilità del sonnambulo, un dilemma sia giuridico che teorico.
Teorie della mente come facoltà del ragionamento pratico; centralità del concetto di capacità per l’azione e la responsabilità; razionalità, disturbi mentali e imputabilità.
Causalità, “colpa” e responsabilità.


Il corso inizia con una presentazione generale delle principali tematiche della filosofia della mente a partire dalla tematizzazione della contrapposizione cartesiana tra res cogitans e res extensa  - che porta con sé il problema cartesiano del rapporto fra mente e corpo – fino al contesto attuale caratterizzato da uno straordinario sviluppo delle scienze biologiche e psicologiche che influenzano profondamente l’agenda filosofica dei dibattiti. Le questioni su cui lavoriamo sono molteplici. Qual è il modo migliore di concepire la natura della mente? In una prospettiva fisicalista, come possiamo concepire, se esiste, una spiegazione scientifica dei fenomeni mentali: dobbiamo pensarli come computazioni realizzate nel cervello? O gli stati mentali vanno caratterizzati direttamente come stati cerebrali? In una prospettiva non fisicalista e anti-realista, può l’indagine analitico-linguistica essere la via che porta alla spiegazione migliore? Inoltre, ci focalizzeremo sullo studio degli stati intenzionali e sul problema della causalità mentale: il realismo intenzionale classico, il realismo intenzionale scientifico, la scuola di pensiero anti-realista di matrice wittgensteiniana. Queste sono scuole di pensiero che metteremo a confronto circa lo studio della natura degli stati intenzionali e delle loro relazioni ai comportamenti. Inoltre approfondiremo la contrapposizione fra la tradizione sostanzialista cartesiana che lega la mente alla coscienza e la tradizione anti-sostanzialista che recupera la tesi classica della mente come facoltà. Dunque, dalla coscienza alla capacità: la via linguistica alla capacità; la via fisicalista alla capacità.
Sullo sfondo di questo dibattito in filosofia della mente affronteremo alcune tematiche relative alle nozioni di responsabilità e diritto. John L. Austin e P.F. Strawson negli anni cinquanta avevano argomentato che in quegli anni l’assenza di collegamento fra riflessione filosofica, teoria dell’azione e diritto aveva prodotto una teoria della responsabilità molto povera. In particolare, tale mancanza di connessione fra gli ambiti citati era in buona parte dovuta ad una filosofia della mente estremamente austera, in quanto dominata dalla moda del comportamentismo psicologico. Da allora le cose sono un po' cambiate. Infatti, a ridosso di quegli anni, è stata soprattutto la scuola degli interpreti di Wittgenstein, come Elisabeth Anscombe e Anthony Kenny a proporre una nuova sinergia fra queste discipline. Il loro lavoro nel contesto della teoria dell’azione, della filosofia del linguaggio e della mente, ha spostato l’attenzione dai meccanismi di produzione delle singole azioni alle capacità generali degli agenti. La loro rivisitazione del concetto aristotelico di capacità di ragionamento pratico e la loro elaborazione del concetto di intenzione assumono un ruolo chiave nella spiegazione del fenomeno delle azioni umane. Questi lavori di ricerca sono il sintomo di un avvenuto superamento della tradizione comportamentista e un recupero metafisicamente meno impegnativo di un concetto più ricco di mente e di interiorità, recupero da cui poi prendono le mosse scuole di pensiero sulla natura della mente più recenti, sia quelle fisicaliste  (ad esempio le varie forme di realismo intenzionale), sia quelle non fisicaliste e anti-realiste.  
Seguendo i testi indicati in bibliografia, analizzeremo come le relazioni fra mente, responsabilità e diritto siano molto complesse. La responsabilità è un concetto che possiede una molteplicità di significati, che spaziano dall’ambito morale e giuridico fino all’ambito psichiatrico e della psicologia scientifica: l’idea di obbligo legato a un ruolo (formale o informale che sia), l’idea  del possesso di qualità cognitive ed emotive necessarie per partecipare al “gioco” delle attribuzioni delle conseguenze delle proprie azioni, e cosi via. La comprensione dei suoi vari significati e della loro interconnessione richiede lo studio di concetti legati alle capacità generali della persona (razionalità, comprensione morale, identità personale), di concetti legati alle caratteristiche delle azioni individuali (intenzionalità, volontarietà, coscienza), non ultimo lo studio di concetti legati alle attribuzioni e alle rivendicazioni che emergono dalle relazioni sociali (biasimo, rivendicazione di diritti e così via). Come è ben argomentato in uno dei testi della bibliografia che studieremo (Santoni De Sio, 2017) una teoria della responsabilità che sia in grado di gestire e spiegare le complicazioni che emergono dal confronto fra i propri concetti teorici e la ricchezza del mondo reale deve poter chiarire la complessa struttura dei concetti che la costituiscono. In questo corso argomenterò in più momenti che lo studio della sinergia multidisciplinare fra riflessioni filosofiche, giuridiche e psichiatriche su concetti come coscienza, capacità, identità personale, intenzionalità, volontarietà e così via, possa aiutarci a raggiungere questo scopo.

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