Gli studenti frequentanti verranno dotati degli strumenti per:
1) comprendere l’importanza della Storia e della conoscenza storica
2) formarsi una prospettiva mentale che li aiuti a “pensare” in modo più storico e critico, sul lungo periodo
3) conoscere i principali metodi, significati, obiettivi del mestiere dello storico
4) conoscere e comprendere alcune delle più rilevanti questioni della Storia contemporanea, dalla Rivoluzione francese di fine ‘700 agli inizi del secolo XXI, approfondendo tra l’altro i legami tra l’accelerazione storica degli ultimi due secoli circa e l’attualità che gli studenti si trovano a vivere in questi primi anni del XXI secolo
5) accostarsi a un cruciale aspetto della vicenda storica dell’Italia repubblicana: la storia delle sue polizie (e in generale dell’ordine pubblico in una democrazia), intesa come cartina di tornasole dei mutamenti profondi della società italiana dal secondo dopoguerra alla nostra attualità.
1) La prima parte del corso verrà dedicata a far comprendere agli studenti frequentanti l’importanza della storia come veicolo non solo di conoscenza ma anche di strumento critico e civile per vivere il presente da cittadini consapevoli e con cognizione di causa.
2) Nella seconda parte, ci si sforzerà di far conoscere strumenti e metodi del lavoro degli storici, per capire cosa ci sia “dietro” l’insegnamento.
3) La terza parte del corso servirà a dare un quadro d’insieme, breve ma critico e interpretativo, di alcune delle più rilevanti questioni della Storia contemporanea, dalla Rivoluzione francese di fine ‘700 agli inizi del secolo XXI, approfondendo tra l’altro i legami tra l’accelerazione storica degli ultimi due secoli circa e i tempi attuali che gli studenti si trovano a vivere
4) Nella quarta parte, verrà approfondita la sezione monografica del corso, che verterà su una delle grandi questioni storiche inerenti in modo diretto i temi e le finalità del corso di studi (richiamati dal titolo stesso della Magistrale): la storia, le evoluzioni, l’organizzazione, gli immaginari e la percezione collettiva delle polizie nell’Italia repubblicana rappresentano infatti una fondamentale prospettiva dalla quale guardare i cambiamenti della società italiana dal dopoguerra fino a oggi, nonché i nodi scivolosi dell’ordine pubblico e del rapporto tra potere politico, forze dell’ordine e cittadini in una democrazia moderna. Verranno approfonditi: i modi e i tempi attraverso i quali, a partire già dal 1945 e dall’immediato secondo dopoguerra, si è strutturata una “cultura” di una Pubblica sicurezza repubblicana; i limiti delle auto-rappresentazioni e dell’immaginario interno alla Polizia; le difficoltà annose, del corpo e dei governi dai quali esso è dipeso nel corso del tempo, nel seguire le grandi evoluzioni della società italiana dagli anni Sessanta in poi e nell’essere parte integrante di un tale movimento, fino alla legge di riforma del 1981 che ha mutato lo stato della PS da militare a civile; infine, si analizzeranno alcune risposte delle polizie a momenti decisivi di tensione e violenza politica dell’Italia contemporanea, come gli anni Settanta.
Si segnala che i non frequentanti aggiungeranno ai testi in bibliografia lo studio di un ulteriore saggio
[per cui si veda la sezione “testi di riferimento”].
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