Titolo del corso:
Dopo la pandemia: sociologia e comunicazione pubblica
Il corso si focalizza sulle strategie di narrazione mediale della pandemia e sulle sue conseguenze comunicative, oltre che sanitarie e sociali, con particolare riferimento alla dialettica tra sicurezza e insicurezza, incertezza e certezza nello spazio fisico e digitale. Di qui lo studio della comunicazione pubblica e delle sue principali teorie e paradigmi normativi, con particolare riferimento alle tecniche informative di istituzioni ed enti pubblici, i cui uffici stampa sono spesso chiamati a fornire contenuti tempestivi e affidabili in termini di servizio pubblico. In questo senso, la percezione del rischio è strettamente legata all’azione svolta da giornalisti e opinion leaders, il cui sapere esperto viene percepito come sapere certo, come accaduto nel caso dei virologi, assurti a interpreti della drammatica emergenza pandemica.
Il racconto mediale della pandemia ha denotato la particolare valenza informativa delle situazioni di rischio, soprattutto quando esse impattano sulla vita e sulla libertà degli individui. Si tratta di un aspetto messo in evidenza anche dalla communication research, grazie all’introduzione di fortunati concetti del campo degli studi sui mezzi di comunicazione, come quello di logica dei media e patchwork mediale. Dalla tecnologia all’intrattenimento, passando per l’attualità e l’informazione, la logica e il potere dei media si trasformano in cultura della società, plasmata dal racconto (anche criminale) del rischio che scandisce la realtà quotidiana, non solo nel campo politico, sanitario e istituzionale.
Facendo ricorso al volume di Lovari e Ducci (2022), nella prima parte del corso si descriveranno la genesi, l'evoluzione e la trasformazione dei modelli e delle strutture applicative della comunicazione pubblica, approfondendo l'impatto delle tecnologie digitali nel rapporto tra istituzioni, media e cittadini. All’interno di quella che gli autori definiscono comunicazione pubblica istituzionale, teorie, modelli e pratiche tratteggiano una funzione e una disciplina che hanno acquisito una nuova centralità, anche a seguito della crisi pandemica e del crescente ruolo delle piattaforme digitali.
Nella seconda parte del corso si analizzerà il volume di Mazzoli e Menduni (2022) per comprendere come il primo disastro globale in epoca social abbia cambiato la comunicazione (media e internet), la leadership e il principio di autorità, il rispetto per le competenze e il sapere scientifico; i dilemmi della scienza e gli interrogativi etici sul diritto di vivere e di essere curati. Di qui il focus sulla professione giornalistica, raccontata dai protagonisti: professionisti dell’informazione, direttori, opinionisti ma anche conduttori di talk show, influencer e youtuber.
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