La formazione teorico-pratica in criminologia si accresce continuamente di metodologie e di tecniche innovative. Tra le tecniche criminalistiche le tracce biologiche classiche: impronte digitali; sangue; DNA, DNA mitocondriale e RNA; altri fluidi biologici (saliva, liquido seminale, secrezioni vaginali, urine etc.) sono tra le rilevazioni eseguite sulla scena del crimine. Le conoscenze degli ambienti (ecosistemi e fauna) e l’influenza di questi sulla rottamazione cadaverica è fondamentale in criminalistica, tant’è che sono nate le fabbriche dei corpi per studiare questi aspetti.
Altro elemento fondamentale dell’esperto criminalista è il riconoscimento biologico dell’individuo utilizzando ad esempio i pattern fenotipici, la retina, la voce e il volaboloma umano. La Volabolomica è la scienza che studia le sostanze volatili e consente di individuare il fingerprint presente nella scena del crimine. La ricerca di sostanze volatili è stata ampiamente usata in Criminalistisca sin dai primi del ‘900. In quell’epoca Rudolphina Menzel, per prima, sviluppò i metodi di addestramento cinofilo per l’identificazione di persone coinvolte in reati utilizzando la capacità percettiva dei cani delle sostanze volatili emesse dal corpo. Tali metodi sono stati ripresi ed utilizzati dalla Germania durante la Seconda guerra mondiale e, successivamente, dal blocco sovietico ed ancora, negli anni ’70, dai carabinieri cinofili. Oggi, in diverse nazioni, esistono le Odoroteche o Volabolomoteche una sorta di “biblioteche” delle molecole volatili collezionate sulle scene del crimine. Nei tempi moderni la ricerca di un disperso mediante l’olfatto del cane è ormai normale pratica. Ciò è possibile considerando un ventaglio di varianti (note o solo ipotizzabili) quali, ad esempio: individuo scomparso volontariamente o non, individuo con difficoltà cognitive per trauma, patologia o abuso di sostanze, cadavere o resti umani, ricerca in maceria e su valanga. La Volabolomica, inoltre, è applicabile in una notevole serie di fenomenologie come, ad esempio, l’identificazione dei metaboliti corporei volatili in condizioni normali o stressogene, delle sostanze volatili emesse da veleni, delle sostanze tossiche, delle sostanze stupefacenti (ad esempio il Captagon o droga della jihad, lo Shaboo o droga del kamikaze, il Bombè africano o droga degli zombie), nonché nel campo degli esplosivi, delle sostanze incendiarie, dei vari detergenti e di tutte quelle sostanze impiegate per realizzare eventi delittuosi o per coprirne le tracce, dei volatili prodotti da materiali elettronici quali microspie, device informatici, microcellulari (ad esempio, sempre più diffusi negli istituti penitenziari). Questa scienza impiega avanzate tecnologie di rilevamento come il naso elettronico che “mima” o sostituisce il naso del cane, molto utile quando si opera per la ricerca di esplosivi o scenari ad alto rischio.
L’esperto in criminalistica, all'interno di gruppi di lavoro complessi, deve necessariamente avere nel suo bagaglio conoscitivo contezza di questo nuovo strumento Criminalistico divenuto indispensabile per effettuare l'analisi della dimensione quali-quantitativa della scena del crimine. Nell’attività di consulenza giudiziaria per le indagini difensive, la conoscenza di questa disciplina è sicuramente una competenza investigativa utilissima dalla quale non si può prescindere.
le tracce biologiche classiche: impronte digitali; sangue; DNA, DNA mitocondriale e RNA; altri fluidi biologici (saliva, liquido seminale, secrezioni vaginali, urine etc.);
le fattorie dei corpi e gli studi sulla rottamazione cadaverica;
la comprensione degli ambienti;
la fauna e i potenziali scavenger;
i segni dell’azione degli scavenger;
il riconoscimento biologico dell’individuo: i pattern fenotipici, la retina, la voce e il volaboloma umano;
i metaboliti volatili: tipologie, caratteristiche, tratti distintivi, rapporti con la genetica, metabolismo e fisiologia, alimentazione, stile di vita;
i sistemi di rilevazione dei composti volatili: dal naso biologico a quello elettronico;
le sostanze psicoattive, il Captagon o droga della jihad, lo Shaboo o droga del kamikaze, il Bombè africano o droga degli zombie;
i veleni: dal cianuro al gas nervino, all’antrace ecc.;
le applicazioni nella scena del crimine: ricerca cinofila “in superficie”, ricerca di sostanze, ricerca di dispositivi elettronici, ecc. .;
prove pratiche: uso dell’alfabeto olfattivo, impiego del naso elettronico e delle tecniche cinofile.
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